Sunday, January 9, 2011

Funeral Thank You Note Samples

Bboy The Cape Diary - January 2011

Bboy Dear Diary lucky that you're there to comfort me. Life is like that of bboy grated cheese in the refrigerator cementified useless even for grating. Our hands have indigestion of scratches, bruises, sprains and all these streets, our palm is smooth like the back of turtles. Yet we are always galvanized, electrified, excited, when we get back from training and there riuniamo intorno a un tavolo come i mangiatori di patate di vangoghiana memoria. Alle patate alcuni affiancano una Moretti, qualche colpo di pipa e ancora troppa tanta musica d'accompagnamento. Alle serate, come quella di ieri sera all'Angelo Mai, non ci andiamo con le scarpe bianche, nè con quelle troppo nuove, perchè se siamo là è per una sola ragione: fiutare il groove e catturarlo.

Sgrano gli occhi alle 6:40 del mattino, esattamente 35 minuti prima dell'orario pattuito con la sveglia e la mia coscienza. Oltre a pensare alla situazione in cui versa la sinistra europea, fra le prime cose che faccio appena mi sveglio, è il calcolo delle ore di sonno: meno di 4. Serata magra quella last night. Arrived at 23 and before the two fled to avoid the heel elevator. Too bad the ATAC (acronym of late arrival at home) made us pay for the violation of curfew (as you know after 24, drivers who dare to drive a bus in less than one hour away on the other, is to snipe 'moments) with as many as 1 hour odyssey through the streets of the capital.

So, I'm ready to leave at 7:30 and at the same time part of the "veterans" of that evening. Bella - Bella: we give the change in time to music, and let them browse the catalogs of shoes on ebay and I walk away with my good old Zizek in his hands. While I sparaflasho the issue in English thesis of my favorite philosopher (now talks about how multiculturalism is a practice used by the hegemonic culture to spread anti-Semitism ... just waking up!) I realize that my train is beautiful party. I will wait for the inferno.

Now, the question arises: why the hell you had to catch a train at 8 o'clock on Sunday morning? Testing, testing, proveee - is the answer as a kind of mantra that I'd scream if I was on top of a Tibetan temple. In short, the show debuts on 15, 15 missing in the last test, now make up the time lost to ... 15 hours of tests (not true, I exaggerated, but I had to close the triad of 15!). I do not lose heart. Chiamo i miei colleghi per farmi venire a prende perchè il prossimo treno è fra 2 ore e mezzo. Non rispondono. Riceveranno il mio sms in tempo e mi diranno dove aspettarli - penso fra me e il barbone alla stazione termini che rigurgita al mio fianco tutto il Tavernello rosso con cui ha fatto colazione. Dopo 2 ore e mezzo prendo il treno, da solo. 

Piiiiii - stacco la spina perchè almeno, voglio recuperare un pò di sonno e togliermi dalla testa l'idea di sfregiarmi gli angoli della bocca tipo Joker per abbozzare l'unico possibile sorriso della giornata. Vagone, finestrino, scarpe, passi, stazione: c'è scritto Togliatti. Togliatti?! - mi dico - ma io abito a Togliatti! Poi realizzo: non solo ho aspettato per quasi tre ore fra barboni e jingle pubblicitari, ma avrei potuto benissimo farlo a pochi passi da casa mia...appunto...in via Togliatti. Dio maledica la breakdance!  

0 comments:

Post a Comment